Il post di oggi sarà un po’ più lungo del solito, ma crediamo valga la pena spendere qualche parola in più per commentare l’immagine che pubblichiamo: una cartolina che apre una piccola, emozionante finestra da cui sbirciare nella vita di Flavio in quel di Marostica nel 1916. E in quella di almeno altre due persone.
Iniziamo riportando la trascrizione di tutto quello che è stato scritto sulla cartolina che fu incollata in un album e quindi alcune parole ora sono illeggibili, ma il senso delle frasi è ben comprensibile.
Sul fronte della cartolina c’è scritto: Noi bersaglieri durante la guerra in Marostica 11 marzo 1916″. Il noi bersaglieri non lascia dubbi, chi scrive è Flavio che infatti nei diari proprio l’11 marzo 1916 annota “Alle ore 4 ricevo una cartolina con la partenza dei bersaglieri da Marostica della Sig. Maria Serafini Moresco”
Il retro è completamente occupato da testo, scritto anche con verso e direzione contrari l’uno con l’altro.
Marostica 4-3-916
“[?] Flavio Petrassi
La partenza dei bersaglieri da Marostica con il mio piccolo Giovanni che marcia alla destra dei soldati con passo marziale. Lo vede?
E poi, nello spazio solitamente dedicato ai messaggi:
Carissimo Flavio
Scrissi a Giovanni Soave che […] avessi trovato ancora […] con la partenza dei bersaglieri […] Marostica ne avrei spedita una anche a lui. Eccomi pronta a soddisfare la mia promessa nella speranza […] cara. Ha visto il mio Giovanni? […] cercarlo io. Esso è quel bambino senza niente in tesa ed è alla sinistra di chi inquadra. Ho ricevuto appena adesso un cartolina in data del 29 p.p. però […] potrà più a lungo. Mamma ammalatissima. S’immagini come ci troviamo. Saluti affettuosi da tutti. Maria Serafini Moresco
Girando la cartolina sottosopra si legge un’altra frase: Dica a Giovanni che ho risposto a tutta la sua corrispondenza.
E girandola ancora:
Saluti affettuosi da tutti […]
Maria Serafini Moresco
e ancora
Saluti a Giovanni
Chi scrive sul retro quindi è Maria Serafini Moresco, una delle persone più nominate nei diari. Ed utilizza ogni spazio facendoci capire quante cose aveva da dire a Flavio.
Flavio l’ha conosciuta a Marostica nel 1916. Il 16 gennaio compare nei diari per la prima volta il nome della famiglia Serafini “fabbricanti di cappelli di paglia”. Il 21 gennaio Flavio nomina Maria Serafini. Ma Flavio già il 23 febbraio lascia Marostica e la foto dovrebbe essere stata scattata proprio quel giorno. Da li in poi, intreccerà una intensa corrispondenza con Maria Serafini Moresco che arriverà, almeno per quello che sappiamo noi fino a fine 1917, ma sicuramente sarà proseguita anche nel 1918.
A proposito di quel mamma ammalatissima, il primo aprile successivo Flavio riceverà da Maria proprio la notizia della morte della madre, la signora Luigia Moresco Baldi.
Maria tira in ballo anche una terza persona, quel Giovanni Soave, altro amico di Flavio più volte nominato, aiutante del cappellano Don Alessandro Rossi di cui abbiamo abbiamo parlato qui. Forse tra Maria e Giovanni era nato qualcosa in più di una semplice amicizia.
E poi, nomina un secondo Giovanni, il bambino che si vede marciare davanti a Bersaglieri. Sarà stato il suo fratellino? Chissà.
Emozionante leggere dopo così tanti anni le parole di una persona che evidentemente si era affezionata a nostro nonno. E lui a lei.
Per noi, il racconto di questi incontri e la fitta corrispondenza che Flavio allaccia con le ragazze incontrate magari per pochi giorni sono tra le pagine più emozionanti dei diari. I momenti in cui ritroviamo il ragazzo che all’epoca era Flavio, da noi conosciuto solo da ottantenne.
Chissà se prima della fine della guerra riuscirono ad incontrarsi di nuovo. Nonno Flavio tornò a Marostica accompagnato da nostro padre oltre 30 anni dopo e forse… ma questa è un altra storia.
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