Il blog di un bersagliere

Il raid aereo del 27 marzo 1916

Il 27 marzo 1916,  durante uno spostamento in treno da Spresiano e Pordenone, Flavio assiste ad una incursione aerea austriaca. Scrive: “si sono visti sul cielo ben 11 apparecchi nemici i quali avevano l’obbiettivo di distruggere i ponti sul Piave” e poi più avanti “degli 11 areoplani 2 sono stati abbattuti in quelle vicinanze”.

Ci siamo rivolti al Museo Francesco Baracca di Lugo e il Consulente storico Paolo Varriale, come al solito molto disponibile,  è stato prodigo di informazioni e non solo.

I fatti raccontati da Flavio si riferiscono a un raid mirato ad interrompere tre ponti sul Piave, nel quadro di una serie di attacchi tesi ad ostacolare il trasferimento delle truppe italiane dal fronte dell’Isonzo nell’approssimarsi di quella che sarà la Strafexpedition. La missione, cui parteciparono reparti schierati nel Trentino e sull’Isonzo assieme agli idrovolanti di Trieste e Pola, fu un sostanziale fallimento. Furono colpiti solo due ponti, con danni minimi, mentre il fuoco contraereo causò gravi perdite agli attaccanti, con l’abbattimento di diversi aerei e la cattura o la morte degli equipaggi.

aereo 27 marzo 1916

Brandenburg C.I 26.04 abbattuto nella notte del 27 marzo 1916

La fotografia cortesemente inviataci da Paolo Varriale ritrae uno dei 3 aerei abbattuti il 27 marzo. Si tratta dell’aereo di testa della squadriglia, il Brandenburg C.I 26.04 della Fliegerkompagnie 2, che colpito dalla contraerea a circa 800 metri di quota,sopra il campo di volo di Ajello (Aiello del Friuli), cadde a pochi chilometri di distanza sul confine tra Ajello ed Alture (Ruda). Il pilota, Fahnrich Max Brociner, che aveva al suo attivo già almeno una vittoria, rimase gravemente ferito, perse una gamba e venne rimpatriato come invalido nel maggio 1917 in uno scambio di prigionieri, mentre l’osservatore, Major Wladimir Junowicz, perse la vita.

Questo riferiva il Bollettino di guerra del 27 marzo 1916 a proposito di questi avvenimenti: “Nella mattinata di oggi, stormi di velivoli nemici si aggirarono sulla pianura fra Isonzo e Piave, con l’ intento di colpire le nostre retrovie e danneggiare i ponti. L’ incursione fallì completamente. Obbligati a restare a grandi altezze dai tiri delle nostre artiglierie i velivoli lanciarono alcune diecine di bombe senza fare vittime, nè danni. Salve aggiustate dei nostri cannoni abbatterono un aereo presso Aiello e un idrovolante nella laguna di Grado. Un terzo velivolo fu atterrato dal fuoco di fucileria presso il ponte della Priula (Piave). Dei sei aviatori nemici fu ucciso un maggiore, caposquadriglia; gli altri cinque vennero presi prigionieri.”

L’Hansa-Brandenburg C.I, che gli italiani chiamavano Albatros, era un monomotore biplano e biposto da ricognizione. Utilizzato principalmente dal K.u.k. Luftfahrtruppen, l’aeronautica militare austro-ungarica, durante la prima guerra mondiale, rimase in servizio anche dopo il termine del servizio nelle forze aeree di Polonia e, con una serie di varianti prodotte localmente, Cecoslovacchia.

Il C.1 era realizzato con struttura mista in legno e tubi d’acciaio ricoperta da tela. La fusoliera a sezione quadrata presentava un lungo ed unico abitacolo a due posti in tandem, l’anteriore per il pilota ed il posteriore per l’osservatore/mitragliere.

La configurazione alare era biplano-sesquiplana, con l’ala inferiore di dimensioni leggermente minori e spostata verso la parte posteriore, collegate tra loro ed alla fusoliera da una serie di montanti tubolari e tiranti in filo d’acciaio.

L’armamento era costituito da una mitragliatrice Schwarzlose MG M.07/12 da 8 mm rivolta verso la parte posteriore, azionabile dal secondo membro dell’equipaggio. In alcuni modelli era integrata da una seconda Schwarzlose rivolta in avanti, posizionata in una struttura posta sopra l’ala superiore e per questo priva di meccanismo di sincronizzazione con l’elica. Quest’ultima venne in seguito sostituita da una Schwarzlose dotata questa volta di tale meccanismo e posizionata su un lato della fusoliera. La dotazione standard prevedeva anche una bomba da 60 kg ma alcuni esemplari hanno utilizzato un carico complessivo dato da una bomba da 80 kg più due da 10 kg.

Il C.I venne utilizzato dalla K.u.k. Luftfahrtruppen come velivolo da ricognizione visiva e fotografica oltre che come bombardiere leggero dall’inizio della primavera del 1916 sino alla fine della Prima Guerra Mondiale.

Ringraziamo inoltre il Direttore del Museo Francesco Baracca Daniele Serafini
www.museobaracca.it

Come al solito ringraziamo gli amici del forum Cime e Trincee e di Notizie dal Fronte

Grazie anche a Gianluca Comer che ci ha fornito ulteriori particolari sulla vicenda.

Fonte per la descrizione del Hansa-Brandenburg C.I: https://it.wikipedia.org/wiki/Hansa-Brandenburg_C.I