Il blog di un bersagliere

La Guerra Bianca – Palazzo delle Albere, Trento

Abbiamo visitato la mostra fotografica “La Guerra Bianca. 1915-1918: vivere e morire sul fronte dei ghiacciai alpini”.

striscione

La mostra, allestita presso lo splendido Palazzo delle Albere di Trento, si compone di oltre 70 fotografie scattate da Stefano Torrione e nasce a conclusione di un reportage che ha portato l’autore sui luoghi teatro della Prima Guerra Mondiale, in particolare quelli più estremi: ghiacciai, pareti rocciose, pietraie, praterie d’alta quota e cime scoscese lungo tutto l’arco delle Alpi trentine, dallo Stelvio alla Marmolada passando per l’Ortles, il Cevedale, l’Adamello.

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Entrati nel Palazzo delle Albere, si sale al piano nobile dove troviamo la mostra. L’allestimento, come è  giusto che sia, mette al centro dell’attenzione le emozionanti fotografie scattate nei tre anni di viaggio che l’autore, con la guida di Marco Gramola, presidente della Commissione storica della SAT, ha dedicato a ripercorrere la linea del fronte alla ricerca delle tracce lasciate da quegli uomini mandati a vivere, combattere e morire in luoghi con condizioni proibitive. Mai prima di allora, infatti, e solo rarissimamente dopo, l’uomo ha combattuto in montagna a quote che raggiungono e superano i 3.000 metri.

Pochissimo è lasciato alle parole, a parte il giusto spazio per introdurre la mostra e gli autori.

pannello entrata

gli autori

Bisogna ricordare che il risultato di quella straordinaria esperienza è stato in prima battuta un servizio pubblicato da National Geographic Italia nel numero di marzo 2014, il primo servizio di un’edizione straniera a essere tradotto e ripreso dal sito internazionale nationalgeographic.com, ottenendo tra l’altro oltre 200 mila visualizzazioni da tutto il mondo. Consiglio a tutti di recuperarlo on line, nella versione italiana, più completa, o in quella internazionale

La mostra, curata da Marco Cattaneo e dalla redazione di National Geographic Italia in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento, la Regione Autonoma Trentino – Alto Adige e Trentino Marketing, vuole quindi essere un completamento di quel lavoro.

Le immagini, qui per la prima volta visibili in grande formato, sono accompagnate da foto d’epoca e mappe esplicative dei luoghi raggiunti in questo ripercorrere i sentieri della storia, luoghi dai nomi evocativi come Scorluzzo, Cavento, Lagoscuro, Presanella, Albiolo che abbiamo conosciuto attraverso i diari e le lettere dei soldati arrivati fino a noi.

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Un fucile che sembra uscire dalla roccia come fosse una scultura incompiuta, dei baraccamenti ancora aggrappati alle rocce dopo cento anni, un cannone che si erge ormai silenzioso nel bel mezzo di una montagna. Queste immagini non solo trasmettono sensazioni e emozioni fortissime, ma sono anche testimonianze storiche da tramandare alle future generazioni. La mostra diventa così anche un grido d’allarme per tutto quello che si rischia di perdere se non ci saranno immediate azioni di tutela di quei luoghi e di quelle tracce.

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Personalmente ho trovato di grande impatto emotivo i pannelli in cui vengono ritratti su fondo bianco (lode in questo caso al lavoro di grafica), alcuni degli oggetti ritrovati dagli autori durante il loro peregrinare lungo le vecchie linee di fronte: orologi, fotografie di fidanzate, scatolette di sardine, carte da gioco, tutti preservati per cento anni dal ghiaccio e dalla neve.

pannello oggetti

oggetti verticale

Ogni oggetto racconta una storia,  spesse volte tragica, ma che, piccola o grande che sia, ha senso raccontare, ancora e ancora. Con le sgranate fotografie d’epoca o con quelle spettacolari scattate oggi, con le parole che ci hanno lasciato quei soldati o con quelle che ci ispirano a noi che torniamo in quei luoghi cento anni dopo.

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La mostra sarà visitabile ancora fino al 25 settembre. Se siete da quelle parti, non perdetevela.