Centodue anni fa il Comandate del Reparto donava a Flavio questa cartolina commemorativa di Enrico Toti.
L’immagine è particolare. Sembrerebbe un fotomontaggio tra una fotografia di un soldato in secondo piano e quella di una miniatura, una piccola statua, raffigurante Enrico Toti, in primo piano.
Ricordando che Enrico Toti morì il 6 agosto 1916, si può notare quanto veloce fu la trasformazione del bersagliere, ciclista con una gamba sola, in eroe e figura mitica da portare come esempio ai soldati al fronte. Partendo già dalla famosa copertina della Domenica del Corriere del 24 settembre 1916, a neanche due mesi dalla morte, realizzata da Achille Beltrame, che lo immortala nel iconico gesto di lanciare la stampella verso i nemici come ultimo incitamento ai compagni, prima di morire.
Non ci dilunghiamo sulla figura di Enrico Toti. Tanto è stato scritto a proposito di questo personaggio dalla vita breve ma incredibilmente densa di eventi. Prima e dopo l’incidente sul lavoro in cui perse la gamba sinistra. Ci piace ricordarlo per le imprese, ai più sconosciute, che compì pedalando con la sua bicicletta “speciale”. Raggiunse Parigi e da lì arrivò in Belgio, e poi attraversò i Paesi Bassi e la Danimarca, fino a raggiungere la Finlandia e la Lapponia, per poi sulla via del ritorno verso l’Italia, entrare prima in Russia e poi in Polonia. Nel 1913 partì nuovamente in bicicletta raggiungendo prima l’Egitto per poi essere fermato al confine con il Sudan.
Per approfondire: https://digilander.libero.it/fiammecremisi/guerra1/162.htm
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