Alle ore 6 ½ le nostre batterie pesanti e leggere aprono il fuoco sul Rombon, l’eco dei colpi e degli scoppi è unico, tutto un tuono. Il Rombon sembra un vulcano in piena eruzione, è fumante e sembra che un fuoco stia distruggendo la sua vetta. Alle ore 8, gli Alpini iniziano l’assalto e dopo furioso combattimento il nemico volge in fuga e il Rombon è Italiano. Il nemico preso dall’ira di si preziosa perdita scaraventa contro i conquistatori un fuoco infernale, tentando di ricacciare i nostri; ma il suo sforzo diventa inutile, poiché la posizione rimane a noi. L’azione non è destinata a fermarsi qui ma a prendere più vaste proporzioni e mentre i rinforzi si susseguono con velocità i bersaglieri del 2° Regg.to con la loro abituale sveltezza corrono dove il dovere li chiama, areoplani italiani e nemici volano sul bel cielo, sotto il bel sole che favorisce anzi facilità l’azione. I velivoli s’incontrano sopra Serpenizza e tra essi s’impegna battaglia a favore dei nostri i quali atterrano proprio in quel paese uno dei veivoli nemici. Tutto alimenta l’entusiasmo e il morale delle truppe, le battaglie terrestri e aeree riescono tutte a nostro vantaggio. Durante tutta la battaglia e le esigenze di essa, i cannoni non hanno mai cessato di tuonare, tanto che alla sera, i monti su cui era diretta l’azione sono smascherati. Dal Basso Isonzo giungono notizie di grande importanza, azioni grandi sono riuscite anche colà fortunate. La sera, dopo che il mio Battaglione è giunto sul Rombon per inseguire il nemico, faccio ritorno a Serpenizza, dove trovo una cartolina firmata da Duilio Nardoni e Monsig. Franceschini e Cartolina da Saly.
16 settembre 1916 “Il Rombon sembra un vulcano in piena eruzione”
16 Set
Questa voce è stata scritta da fabpetra66 e pubblicata il 16 settembre 2016 su 07:00. È archiviata in Campagna Italo Austriaca, diari con tag 1916, Bersaglieri, First World War, grande guerra, Monte Rombon, Prima Guerra Mondiale, Serpenizza.
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