Grazie ad alcune fotografie ritrovate recentemente, riusciamo finalmente a dare un volto ad Alfredo Negroni, il commilitone più nominato da Flavio nei suoi diari. Il suo nome compare circa 50 volte, praticamente sempre accompagnato dalla parola “amico”, particolarità che condivide solo con Patrizio Papini.
La prima fotografia è stata scattata a Roma [ndt qualche esperto potrebbe forse riconoscere i palazzi sullo sfondo].
Sul retro Flavio ha scritto:
Arrivati in licenza invernale l’anno 1915
Io, Comanducci [ndt ?] e Negroni
Nella seconda fotografia è ritratto un gruppo di 14 soldati. Non si vede Flavio quindi molto probabilmente la fotografia ritrae Alfredo con un gruppo di suoi commilitoni.
Sul retro Flavio annota:
Sezione Mitragliatrici Fiat Perino
Quello col punto sull’elmetto è il caro amico Alfredo Negroni il quale mi ha donato anche la presente a Serpenizza 9-10-1916
Effettivamente guardando bene si vede un piccolo punto fatto con una penna sull’elmetto di uno dei soldati.
La data coincide con quello che scrive sul diario del 9 ottobre 1916. “Viene da me Alfredo Negroni, parliamo di tante cose.”
Alfredo e Flavio, almeno leggendo i diari, si dovrebbero essere conosciuti prima dell’inizio della guerra, non sappiamo se durante la leva o in altra occasione. Infatti, sin dai primi giorni cercano di incontrarsi anche a riprova dell’amicizia che li legava. La prima volta che compare il nome di Alfredo è il 30 giugno 1915, poco dopo l’entrata in guerra dell’Italia. Flavio, trovandosi per servizio presso il battaglione di Negroni (inquadrato da quel che scrive Flavio nel 2° reggimento – 2° bis battaglione – 3° compagnia), lo cerca ma non lo trova e viene informato che “la sua compagnia nella stessa settimana si è staccata dal battaglione”.
Lo trova finalmente il 5 luglio 1915 e si abbracciano “caramente”.
Questi incontri si ripetono altre volte durante il conflitto e sono sempre momenti che Flavio sottolinea con molta emozione e calore.
Il 21 giugno 1916 Flavio scrive che Alfredo è “un po’ malconcio per una caduta”. Un paio di giorni più tardi, insieme a Don Alessandro e al suo attendente Giovanni Soave, va a intercedere presso il Capitano Sacchi “per parlargli circa la sistemazione del caro amico Negroni”. Non sappiamo come è andata. Ne conosciamo la sorte di Alfredo, il cui nome compare nei diari fino a metà del 1917. Stranamente, da li in poi Alfredo non viene più nominato mentre Flavio alcune volte annota che riceve corrispondenza da una certa Anna Negroni. Chissà qual era la parentela tra Alfredo e Anna e cosa è successo.
Ci piace sperare che questo grande amico di Flavio sia sopravvissuto alla Grande Guerra e abbia fatto ritorno casa.
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