La sveglia e’ stata alle ore 4 e con sollecitudine abbiamo preparati gli zaini, abbiamo consumato caffè, brodo e una razione di carne l’abbiamo lasciata per il vitto del resto della giornata. Alle ore 5,30 abbiamo incominciata di nuovo l’avanzata e senza incontrare mai il nemico siamo giunti alle ore 2 nelle alture che dominano le cittadelle di Tonadico e Fiera di Primiero ove ci siamo trincerati e poi attendati.
In queste bellissime posizioni ci viene riferito da alcuni borghesi che sui nominati paesi gli austriaci hanno fatto saltare i ponti, incendiati alberghi e portato via quanto gli e’ stato possibile insieme con alcuni abitanti meno dei vecchi e fanciulli lasciati a soffrire la fame.
In questa avanzata abbiamo trovato senza fatica acqua abbondante e alcune praterie nelle quali sono sparse molte case di campagna lasciate abbandonate. Queste case sono tutte di due piani, con il piano terreno di muro e il superiore di grosse travi di legno composte una sopra l’altra, tra le quali vi e’ uno spazio di circa 5 centimetri, forse per farvi penetrare l’aria, dato che sono questi piani adibiti a fienili e il piano terreno a rimessa per le vaccine, l’unica razza di bestiame che più si vede fino ad ora.
Il terreno traversato in questa giornata abbonda di boschi pulitissimi e belli, dove gli alberi non è altro che pino selvatico e abete, quest’ultimi in prevalenza. I tetti delle casette nominate sono di legno ossia tavole larghe circa centimetri 15 e lunghe circa centimetri 80, le quali sono disposte come le tegole nostrane e fanno il servizio come queste.
Qualche raro contadino che si trova in qualche casetta, e’ impaurito perchè crede che gli venga confiscato quanto nella sua casa vi è. Il trattamento che noi abbiamo ordine di fare e che facciamo agli abitanti è buonissimo e se chiedono qualcosa e se gli viene data pagano il valore reale. Tutti sono contenti di noi e dell’Italia mentre nel paesetto di Miso sono un po’ ostili all’Italia.
Nella serata ho scritto alcune cartoline e lettere a Mamma e Papà che si trova a Zagarolo.
Pingback: Grazie! | Il blog di un bersagliere