Tra gli oggetti sacri conservati da nostro nonno insieme ai diari di guerra, abbiamo trovato un Santino un po’ particolare.
L’aspetto è molto semplice, con l’immagine del Cristo “Ecce Homo” senza altre scritte o disegni.
Il retro però ci ha sorpreso.
Come si può notare, è scritto in tedesco, ad eccezione delle ultime righe che ci rivelano che il Santino è stato comunque stampato a Roma, per i Frati Trappisti dell’Abbazia delle Tre Fontane. Luogo sacro all’epoca fuori dalla cerchia della città, ora immersa nel quartiere EUR. Per la precisione dovremmo chiamarlo Monastero dei SS. Vincenzo e Anastasio alle Tre Fontane costruito accanto al luogo dove l’apostolo S. Paolo fu martirizzato nell’anno 67. Nel Monastero è ancora presente una piccola comunità di monaci Cistercensi della Stretta Osservanza (Trappisti).
Non conoscendo il tedesco, non avevamo la minima idea di quello che ci potesse essere scritto. Come sempre è partita una piccola ricerca, confidando negli amici del “Il blog di un bersagliere”. E come tante altre volte ci è venuto in aiuto Walter Amici che ha chiamato in causa dei suoi conoscenti che pensava potessero darci una mano. Ed effettivamente qualche notizia in più è venuta fuori.
In particolare Francesca Campogalliani, che ringraziamo enormemente, ci ha spedito, tramite Walter, le scansioni di un paio di santini molto simili. Immagine dell’Ecce Homo da un lato e poi la scritta dall’altro, questa volta in lingua italiana.
Scopriamo così che il santino accompagnava un Rosario e il testo non è altro che la spiegazione del materiale usato per realizzare il Rosario stesso. Ad esempio spiega che i grani del Rosario sono coccole dell’albero comunemente detto “Spina Christi”. Si tratta della Marruca (Paliurus spina-christiMill.).
Inoltre vi sono alcune informazioni sulle indulgenze collegate all’acquisto del Rosario. Indulgenze promulgate (se questo è il termine giusto) da Pio X nel Giugno 1907. La data quindi è coerente rispetto al periodo bellico.