Nell’album di famiglia in cui sono conservate le fotografie che Flavio ha riportato dal fronte, ci sono anche le tre cartoline satiriche che postiamo oggi.
Le cartoline illustrate furono uno strumento di propaganda molto utilizzato durante la Prima Guerra Mondiale. In un’epoca in cui la comunicazione delle notizie si basava principalmente sulla carta stampata, le cartoline in cui il messaggio di propaganda era veicolato principalmente attraverso le immagini, risultavano particolarmente efficaci.
Bisogna infatti ricordare che il tasso di analfabetismo tra i soldati al fronte era molto elevato. Per questo gli articoli sui quotidiani e sulle riviste non potevano avere l’ampio impatto che invece raggiungevano i manifesti attaccati lungo le strade o le cartoline distribuite al fronte. Questi strumenti comunicavano il messaggio propagandistico in maniera veloce utilizzando immagini e poche parole facilmente riconoscibili, spesso falsando la realtà dei fatti.
Un particolare tipo di cartoline propagandistiche erano quelle satiriche che puntavano sulla messa in berlina del nemico, rappresentato spesso con tratti grotteschi.
Le tre cartoline satiriche che abbiamo ritrovato sono abbastanza semplici, per quanto riguarda la tecnica di realizzazione. L’immagine è monocromatica, solo una ha un accenno di colori, ma non siamo in grado di capire se sono stati aggiunti in seguito. Sono tutte databili Agosto 1916 e ritraggono tutte e tre Francesco Giuseppe I d’Austria, chiamato con il nomignolo Cecco Beppe.
In una Cecco Beppe è ritratto con le braccia bloccate da due tagliole: una a rappresentare il fronte italiano e l’altra il fronte dei Carpazi. È datata 8 agosto 1916, il giorno dell’entrata a Gorizia delle truppe italiane durante quella che è definita la Sesta battaglia dell’Isonzo: la città appena conquistata è rappresentata come una signorina che fa uno sberleffo a Cecco Beppe.
Nella seconda cartolina Cecco Beppe sembra preso tra due fuochi, il fronte italiano e il fronte russo e, a corredo dell’immagine, c’è una filastrocca, anch’essa satirica e un po’ sboccata.
Voleva Cecco Beppe ner Trentino
Coll’uccello a [?] fa invasione
E se fece aiutà nella funzione
Dar principe imperial ch’è ‘n gran cretino
Fece i conti senza l’oste
Prese’n frego de batoste
E annò ‘n rovina
Che‘l russo je sfonnò la Bucovina
Nella terza cartolina, Cecco Beppe, tenendosi in piedi con una stampella, si dispera leggendo quello che probabilmente è un bollettino di guerra che riporta cattive notizie.
Per approfondire l’argomento:
http://www.centenario1914-1918.it/it/2015/10/05/propaganda-cartolina
http://www.circolomarenzio.it/Mostre/2012%20-%20Satira%20Cartoline.pdf