Piove sempre. Nel meriggio scrivo cartolina a Mamma e spedisco ad essa vaglia di £ 50, scrivo cartolina a D. Rossino. Il pomeriggio, s’inizia con tempesta estrema. Il vento soffia fortemente è un uragano che si scatena; tutto salta all’aria lamiere coperture di baraccamenti, tende, tetti di fabbricati, tutto viene spostato e gettato all’aria. Il basso di Serpenizza diventa un lago, le strade sono impraticabili per l’acqua che cade dal cielo e quella che scende dai monti, che forma di ogni via un considerevole corso d’acqua. I servizi sono interrotti, i rifornimenti in montagna impossibili e le comunicazioni telefoniche e telegrafiche interrotte, guaste tutte le linee. L’Isonzo urla e trascina seco ponti e passerelle. Il nostro magazzino provvisorio viene scoperto ed ogni cosa viene bagnata, di cui molti viveri vanno rovinati. La mia ed alte tende vengono tolte dal terreno e portate via dal vento e io ed altri passiamo la notte sotto la tempesta. In questa serata infernale, ricevo cartoline da Annunziatina, Cesare Censi e Carlo Boccia.
19 settembre 1916 “L’Isonzo urla e trascina seco ponti e passerelle”
19 Set
Questa voce è stata scritta da fabpetra66 e pubblicata il 19 settembre 2016 su 07:00. È archiviata in Campagna Italo Austriaca, diari con tag 1916, Bersaglieri, First World War, grande guerra, Prima Guerra Mondiale, Serpenizza.
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