Il tempo è incerto, debbo andare a Caporetto per varie cosette e senza perder tempo, io e Alfredo montiamo in bicicletta e via e arriviamo a Caporetto alle ore 12. Qui una passeggiata in paese, un pranzetto, qualche spesa e qualche ora allegramente all’albergo del Comando [?] e troviamo con nostro stupore il S. T. Boccia Carlo nostro carissimo amico, con lui ci scambiamo notizie ci tratteniamo un po’ e poi un saluto auguri e via. Incomincia la poggia e sotto di questa facciamo la strada fino a Serpenizza, dove arriviamo alle ore 5 ½. La sera ricevo cartolina da Marcella Moresco, la quale si dimostra un po’ troppo espansiva con frasi e lettera da zio Agostino Mattei e lettera da Carlo Boccia, già dettami da lui oggi a Caporetto.