Il blog di un bersagliere

17 luglio “Sogno e mentre sogno mi sembra di essere nelle mie ore libere”

La densa nebbia permette ai bersaglieri che non sono di guardia, di fare lavori di fortificazione e di allargare la stradella che è lungo il sentiero del Monte Termini 20 fino alla cima Maggio, di m. 1,50 perché ci dicono che dovranno passarci le artiglierie che andranno a piazzarsi sulla cima Maggio da dove dovranno battere con facilità trincee, batterie mobili, reticolati ecc. che il nemico ha preparato in questo fronte. Dalle ore 2 alle ore 4 le ho a mia disposizione e profitto per fare all’aria aperta una bella dormita. Dormendo ho sognato un sogno che quando mi sono svegliato, mi ha lasciato un po’ nella tristezza perché avanti ai miei occhi confusi si prospetta nuovamente il quadro del sacrificio. Sogno e mentre sogno mi sembra di essere nelle mie ore libere, quando io uscivo dal negozio ov’ero impiegato per recarmi a pranzo e fare la mia ormai diurna passeggiata abituale.

1915_07_17

Passeggio per il corso Vittorio Emanuele in Roma, tutto il movimento dell’arteria della Capitale d’Italia mi sembra che proceda senza interruzione, ossia non si conosce che la guerra ha tolto alcune migliaia di giovani vite. I negozi nel loro aspetto normale, l’andirivieni delle leggiadre e graziose signorine, che a me erano noti in quel tragitto e sempre vedo le commesse di Zingone, quella di Di Capua [?] e di Pola e Todescan sono tutte al loro posto intente con la loro cortesia a soddisfare alle richieste dei clienti che si affollano nei negozi. A Torre Argentina come sempre le belle e formose trasteverine transitano dal loro vecchio rione romano nella più moderna Roma e viceversa smuovendosi e camminando secondo com’è prescritto dalla moda.  Tutte eleganti, allegre e vezzose, vestite con le camicette e resto del vestito come vuole la moda estiva, passeggiano nelle vie dell’eterna città, spensierate, ammirando e destando ammirazione, non curanti sembra dei loro cari, che quasi tutte qualcuno ne avranno certamente al campo di battaglia, dove sta arrischiando la propria vita e per la grandezza di questa nostra cara Italia. Ho trascorso felicemente in sogno queste due ore che nello stesso tempo mi hanno procurato soddisfazione, ma, aimè quando mi sono svegliato, sulle dure rocce del monte Termine 20, sopra le quali era la coperta da campo assegnatami, che separava le mie membra dalla nuda roccia e la sua […] che mi copriva dall’umidità e dalla nebbia  e dal freddo vento che soffiava come sempre.  Presto il mio animo sconvolto il pensiero e gli occhi per un po’ lusingati, tutto è ritornato al suo posto e in me si è ristabilita quella serenità quella calma e quella forza, con cui affronto questa campagna augurandomi e sperando sempre nel buon Dio che quanto ho sognato presto si cangi in pura verità ed io come prima, ritorni felicemente alle passeggiate abituali nella mia casa di Roma ed a pranzare fra la mia cara famiglia che ansiosa mi attende vittorioso e salvo. Alle ore 7 smonto di guardia e subito viene distribuita la corrispondenza ed io ricevo una cartolina di Curzio ed una di Patrizio. Incomincia a farsi buio e subito un temporale violentissimo e insistente si scatena sul nostro accampamento. Durante la notte scariche di fucileria e molte cannonate.

Questa voce è stata scritta da fabpetra66 e pubblicata il 17 luglio 2015 su 01:00. È archiviata in Campagna Italo Austriaca, diari con tag , , , , , , , , , , , , , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Segui tutti i commenti qui con il feed RSS di questo articolo.

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