Alle ore 6 ci svegliamo direi quasi intirizziti dal freddo, fortuna che le giornata si presenta bella ed il sole è alquanto cocente, ma non manca il vento che rende la temperatura mediocre. Alle ore 7 siamo comandati a fare i picchetti per piantare reticolati anelli e lacci avanti le trincee, e ben presto ci inerpichiamo per la montagna tagliando i pochi alberi che coprono le irte rocce, e sembriamo tante capre al pascolo, per non precipitare nella valle siamo obbligati a fare esercizi equilibristici. Alle ore 12 ricevo una cartolina di Mamma che mi produce un po’ di abbattimento perché mi dice che la vigna è stata rovinata dalla bianchina, contemporaneamente ricevo una cartolina dal mio caro fratellino Salvatore, nella quale vi è la preghiera del soldato. Contemporaneamente scrivo una lunga lettera a mamma spiegandogli molte cosette. Scritto anche a Papà Fidea a Zagarolo e Padre Lorenzo. Alle ore 5 andiamo, profittando della nebbia densa, parte a rinforzare i reticolati e a togliere alcuni sassi che si trovano nelle nostre vicinanze perché se su questi scoppiassero proiettili di cannoni nemici, le loro schegge sarebbero contro di noi dannosi proiettili. Il lavoro che ho detto spesso viene interrotto dal momentaneo assestamento della nebbia e dalla pioggia che incomincia a cadere lenta. I nostri nemici distruttori si divertono vigliaccamente a bruciare alcune casette che si trovano in questi luoghi, alle ore 11 di notte siamo svegliati e profittando del buio andiamo a lavorare come nel giorno, per la nostra difesa.
15 luglio “sembriamo tante capre al pascolo”
15 Lug
Questa voce è stata scritta da fabpetra66 e pubblicata il 15 luglio 2015 su 01:00. È archiviata in Campagna Italo Austriaca, diari con tag 1915, 2° Reggimento, 4° Battaglione, 5° Compagnia, Alpi venete, Bersaglieri, fronteitaloaustriaco, grande guerra, grandeguerra, mamma, Papa, primaguerramondiale, Zagarolo.
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