Dopo esserci attendati ci siamo subito immersi nel sonno per riposare del faticoso cammino, e siamo disturbati da un’intenso duello d’artiglieria di grosso calibro durante tutta la mattinata. Durante il duello d’artiglieria i proiettili passavano nel cielo sopra di noi fischiando e rumoreggiando come un’aeroplano in volo, qualche proiettile è scoppiato sopra di noi senza provocare danni.
Presto ci siamo dati alla ricerca d’acqua senza la quale i bersaglieri che sopportano fatiche non possono vivere ne abbiamo trovata pochissima e a due ore di distanza dall’accampamento, ciò fa dimenticare la pulizia personale e specialmente quella del viso e delle mani la quale è indispensabile, e di più soffrire la sete e mangiare nelle gavette senza lavarle. L’aria è buonissima i monti alti brulli deserti e pericolosi non vi si vede anima vivente, tutta roccia scoperta dal terreno e in qualche punto ancora ricoperta dalla neve. Questa volta metà della mia compagnia è passata agli ordini del capitano Telebrini. Cessato il duello d’artiglieria, del mattino, nella serata verso le ore 6 incomincia il nemico a bombardare posizioni vicino dove mi trovo dove scoppiano vicinissime molte granate senza effetto.