Si arriva ad Arsiero all’alba, subito ci attendiamo e presto ci provengono notizie di giri continui che gli aerei nemici fanno su questi luoghi. In giornata mi reco in stazione e vedo molti preparativi militari cumuli enormi di proiettili per cannoni da 280 destinati a bombardare i forti austriaci di questo fronte. Alle ore 5 mentre mangiamo il rancio e siamo pronti per la partenza il colonnello ci raduna facendoci un elevato discorso patriottico incitandoci a sterminare presto quel nemico col quale egli dice ci incontreremo dopodomani.
Ci dice anche che il mio 4° battaglione sarà il primo ad affrontare il nemico, dopo il discorso gridi di urrà echeggiano in tutto il campo. Alle ore 6 si parte col zaino in spalla per ignota destinazione, attraversiamo Arsiero acclamati non solo dal popolo ma anche dai molti soldati che ivi si trovano, specialmente d’artiglieria 9° fortezza e fra questi ho incontrato […] Quaranta e Domenico Ghezzi Cesaretto Rossi di Zagarolo i quali li ho salutati marciando. Dopo aver marciato in montagna siamo giunti alle ore 2 della notte, a circa 200 metri d’altezza del monte […] ove ci siamo fermati entro un bosco, e subito abbiamo preso sonno sotto gli alberi perché stanchissimi per il molto tempo di marcia senza dormire e ne riposare. Durante la marcia, come nelle altre faticose non sono mancati malesseri ai bersaglieri e ritardi di moltissimi dai primi arrivati.