Alle ore […] monto di guardia e subito si toglie l’accampamento si consuma brodo e caffè e quindi si avanza faticosamente sempre sui monti altissimi ricoperti di belle foreste d’abete e pino selvatico quindi senza incontrare il nemico giungiamo e occupiamo il monte del Belvedere [ndt: questa montagna viene data per conquistata già nel bollettino di guerra del 31 maggio 1915] alle ore 10.
Sul detto monte si sosta pochissimo e poi si va a scegliere la posizione per l’attendamento che viene fatto alle ore 12 sotto il sole cocente. La giornata è bella e faticata, causa l’incomodo dei luoghi la fame ci vince perché i viveri subiscono enormi ritardi. A pochi passi da noi, più in alto, sono piazzate delle batterie da montagna con pezzi da 65. Nella serata scrivo a mamma e gli chiedo un pacco postale con viveri.