Il corpo di guardia monta alle ore 6. Io do il cambio al mio compagno alle ore 8 e così via di seguito ogni 2 ore. Le prime ore della sera non sono tanto tristi quanto le seguenti fino a giorno.
Nella mia trincea sita nella cima di un pendio altissimo tutto boscoso è tutta […], direi quasi che il pensiero di essere in guerra il posto come posto di morte perché pare che ogni piccola foglia che il gelido vento delle Alpi dolomitiche muove, sembra sia quel nemico che si appresta e che devi uccidere secondo la consegna che viene data alla sentinella.
Da questa trincea, nella notte fosca e qualche momento illuminata dal chiarore della luna che spessissimo si nasconde tra le nebbie che qui la notte sono abbastanza dense, non si vedono intorno che boschi in pendii ripidi e valli erbose in una delle quali scorre rumoroso un fiume di poca importanza, che si reca a bagnare le città di Dolmatico [n.d.t. Tonadico?] e Fiera di Primiero le quali sono illuminate discretamente durante la notte. Nello spazio più vasto di quanto ho detto si elevano cime altissime e brulle con poca neve rimasta in quei punti dove il sole non è riuscita a scioglierla.
A tenere desta la sentinella si prestano i cosiddetti animali cu cu cu che abbondano, i lepri che spesso con la loro fuga vertiginosa fanno si che la sentinella abbia ancora a resistere alla pressione della sonnolenza che potrebbe anche dominare su di essa e procurargli una punizione dall’ufficiale di ispezione che spesso passa per vedere se ognuno fa il suo dovere.
La consegna che ci viene data la notte in parola è la seguente: se si vedono soldati nemici sparargli addosso senza parlare, se si vedono borghesi gridare chi va là e se non risponde sparare anche a questi; e per riconoscere la sentinella coll’ufficiale di ispezione ci hanno dato la parola d’ordine Camillo Cosmo [ndt ?]. La quale ispezione deve rispondere per farsi riconoscere onde evitare che vengano eseguiti gli ordini come poco fa ho detto.