Viene l’ordine di non avanzare e di coprire le tende con rami ricoperti di foglie fresche per non farle vedere al nemico; noi del primo plotone, al nostro posto, abbiamo tagliato interi alberi nel vicino bosco e poi piantati nell’accampamento, ordinati in modo che sono rimasti viali e piazze ai quali abbiamo attaccato dei portanti i nomi di Trento e Trieste, del Re ossia tutti quei nomi che animano alla guerra.
Alle 8.30 il nostro capitano, Sig. Greco, ci chiama per rifornirci di viveri e per compilare il ruotino di tutte le indicazioni necessarie.
Alle ore 9, il nostro tenente Sig. Gonnelli avverte che ha vinto un concorso ad ufficiale commissario e perciò il primo giugno ci lascerà; alle ore 10 ci vengono distribuiti sigari e sigarette.
Alle ore 2 ci ordinano di uccidere qualunque soldato austriaco fosse fatto prigioniero perché il nostro comando è venuto a conoscenza che anche loro usano a noi lo stesso trattamento.
Alle ore 4 si consuma il rancio e alle ore 6 si dà il cambio ai bersaglieri di guardia nelle trincee.