All’alba incomincia di nuovo il trasporto dei feriti nel combattimento della notte mentre ancora il fuoco continua. I feriti ci informano che prendono parte all’azione il 153 e 154 e 79 e 160 e 159 Fanteria, 2 battaglioni del 6° Alpini, i battaglioni 2 bis, 4° – 17° e 41° bersaglieri e alcune batterie del 29° comp. e alcuni reparti del genio tagliafili, ma tutti si dimostrano sfiduciati e comprendono che il compito è difficile e perciò la posizione inespugnabile. Alle ore 9 anche i nostri aeroplani volano esplorando il nemico e così aiutano anche essi all’azione. Alle ore 9 ½ scrivo una lunga lettera a Mamma, a zia Assunta, al Sig. Nugari al Sig, Andrea a R. Medosi a Tuzi Concetto.
Tutta la giornata si ode un fuoco infernale e la furia della battaglia e anche la sfilata dei feriti nostri. Nella serata mi informano che il mio reggimento ha cambiato posizione perché il nuovo assalto al Trincerone avverrà ai lati. Nella notte rischiarata dalla luna si odono frequenti scariche di fucileria e mitragliatrici.