Alle ore 5 tutti protestiamo al nostro sergente maggiore chiedendo il cambio per andarci a cambiare e questi incomincia a parlare col tenente. Io presto vado all’accampamento e dimostro al Tenente il malcontento di me e dei miei compagni, pregandolo di darci il cambio, cosa che presto ottengo e così possiamo venire tutti all’accampamento e asciugare alla meglio il nostro corredo. Alle ore 9 ricevo un pacco di Mons. Franceschini che contiene un casco di lana e libretti e immagini sacre già da me richiestagli, ricevo inoltre una lettera dell’amico Curzio Gentile ed una cartolina dell’amico Alfredo Palombi. Alle ore 2 scrivo una lettera a Mamma. Alle ore 4 la nostra artiglieria da campagna inizia il tiro contro il Plaut ed un proiettile di questa scoppia sopra di noi e la sua spoletta viene a cadere ai miei piedi e si conficca sul terreno, ed io rimango stregato come sia rimasto incolume e subito penso che Dio è venuto in mio aiuto. Alle ore 5 viene fra noi il nostro capitano e porta con se gli ufficiali e i graduati della Compagnia a studiare il terreno per la prossimo avanzata che mira prima alle linee del Plaut e poi all’assedio dei forti ed alla conquista dell’altipiano di Folgaria. L’avanzata si dice sarà fatta da tutte le truppe del fronte. Alle ore 5 si disfanno le tende ed abbiamo il cambio dalla 6° compagnia ai piccoli posti e andiamo al posto di questa sotto la Cima Maggio dove ci attendiamo.
30 settembre 1915 “rimango stregato come sia rimasto incolume”
30 Set
Questa voce è stata scritta da fabpetra66 e pubblicata il 30 settembre 2015 su 01:00. È archiviata in Campagna Italo Austriaca, diari con tag 1915, Alpi trentine, Alpi venete, First World War, Folgaria, fronteitaloaustriaco, grande guerra, mamma, Monte Maggio, Nonno, Plaut, Prima Guerra Mondiale.
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