Nelle prime ore del mattino si ode un denso bombardamento delle nostre artiglierie pesanti, alcuni dicono che bombardano il colosso Forte Belvedere. Alle ore 7 scrivo una cartolina a Mamma. Alle ore 9 andiamo 2° e 4° plotone ad alloggiare in trincea dove siamo destinati trascorrere la vita fino a nuovi ordini. Alle ore 3 scrivo una lunga lettera a Mamma e cartoline a Giulio Monti, a Mons. Franceschini, Sig. Nugari e a Sig. Edmondo Wessermann. La giornata è stata a […] rumorosa, perché le artiglierie pesanti alla nostra destra e quelle intorno a noi non hanno cessato di un minuto la loro vecchia canzone. Alle ore 5 ½ vado alla spesa pane vino e acqua, cose che bisogna andarle a prendere a spalla e fino a Cima Maggio. Di corsa quando si parte dal Maronia, è ancora giorno siamo perciò costretti a fermarci per la strada fino a l’imbrunire per sottrarci alla vista del nemico, il quale ogni uomo che vede gli scarica addosso il cannone. Giungiamo alla Cima Maggio alle ore 8 1/2, ci carichiamo della spesa e alle ore 10 rientriamo sul Maronia indisturbati. Appena giunti al Maronia monto di guardia. Apprendo oggi che l’Italia ha dichiarato guerra alla Turchia.
23 agosto 1915 “alloggiare in trincea”
23 Ago
Questa voce è stata scritta da fabpetra66 e pubblicata il 23 agosto 2015 su 01:00. È archiviata in Campagna Italo Austriaca, diari con tag 1915, 2° Reggimento, 4° Battaglione, 5° Compagnia, Alpi venete, Bersaglieri, fronte, fronteitaloaustriaco, grande guerra, grandeguerra, mamma, Monte Maggio, Monte Maronia, primaguerramondiale.
Aggiungi il permalink ai segnalibri.
Segui tutti i commenti qui con il feed RSS di questo articolo.