Mentre il nemico si attende che poi non viene si trascorre la giornata in riposo prolungato con gli abitanti del casale ove siamo accantonati del Sig. Limani Domenico [ndt ?] di Gobbera il quale insieme alla sua famiglia ci ospita a noi bersaglieri nel fienile ed il nostro capitano in casa. Qui si passa tempo parlando con questa povera gente priva di vitto e di figli maschi chiamati alle armi dall’Austria. In tutti si riconoscono i lineamenti della sofferenza, ma sperano che ora il governo Italiano pensi a sfamarli poiché sono già 6 mesi che non mangiano il pane. I ragazzi con qualche donna vengono da noi per rimediare gli avanzi del nostro rancio, pochi però perché anche noi siamo scarsi data l’aria che ci fa mangiare molto. Questa giornata mi hanno cambiato il fucile. Alle ore 13 ho visto un’aquila che correva dietro i corvi e subito la padrona di questo casale ha ritirate le sue galline per paura che gliele […]. Alle ore 19 ci avvertono che la ritirata è alle ore 8 perché in quest’ora c’è l’ordine che tutto sia al buio in silenzio i negozi chiusi ecc. Gobbera si trova a m. 990 sul livello del mare.
