Ricevo cartolina da Vittoria Scalon e lettera da Mamma. La sera scende a Serpenizza il S. Tenente […] A. Mag.re del Colonnello del 4° Batt.ne, il quale, è bene dirlo, è dati i suoi principi in pieno contrasto con i miei mi fa la forca, mi odia e invidia il mio impiego, e per togliermi tale posto cerca tutti i possibili immaginabili. Questa sera appena mi scorge ha per me uno sguardo poco corretto e pronunzia qualche parola ironicamente e con ciò io soffro vado in collera, il sangue mi diventa veleno contro il vigliacco. Non posso ne parlare ne agire perché la disciplina vuole così, ma se mi fosse permesso lo lincerei giustamente. Questi sono i sistemi che usano certa gente infame, contro chi non è loro coreligionario, dell’autorità che rivestono ne abusano con sfacciata vigliaccheria per soffocare in ogni maniera, sia la più dannosa, coloro che diventano inermi sotto la disciplina militare, ma che sanno dare sonore lezioni nella vita sociale.
14 agosto 1916 “vado in collera”
14 Ago
Questa voce è stata scritta da fabpetra66 e pubblicata il 14 agosto 2016 su 07:00. È archiviata in Campagna Italo Austriaca, diari con tag 1916, Bersaglieri, First World War, fronteitaloaustriaco, grande guerra, Prima Guerra Mondiale.
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