Alle ore 6 partono alla volta di Roma quei graduati che si recano ad istruire le reclute della classe 1896 che si devono presentare il 22 corr. Tutti partono contentissimi specialmente i Romani che sono in maggioranza che vanno a respirare un po’ d’aria natia e tranquillità nella bella Capitale. Io profitto di parecchi di questi miei compagni per mandare alla mia famiglia i saluti e fornire ad essa mie notizie esatte. Alle ore 9 ricevo una cartolina da Zio Edoardo e una lettera di Papini Patrizio. Alle ore 10 vola su di noi un aereoplano nemico che viene bombardato dalle nostre artiglierie ma non viene colpito e lo vediamo filare alla volta di Vicenza e supponiamo che su questa città vada a sfogare la sua furia barbarica. Alle ore 1 e fino alle 4 facciamo istruzione teorica e di barella sulle nevi e dopo ciò da voci contraddittorie apprendiamo che l’aereo nemico che come ho detto nella mattinata è filato verso Vicenza, al suo ritorno è stato colpito dalla nostra artiglieria dei Campi Molon. A tale proposito c’è chi afferma che l’apparecchio sia andato a cadere in terra Italiana, chi invece afferma che appena colpito sia disceso irregolarmente per pochi metri e poi ha ripreso a stento il volo ed è caduto in suo territorio. Alle ore 5 ricevo un pacco con oggetti di lana di Mons. Franceschini che presto distribuisco.
20 novembre 1915 “vola su di noi un aeroplano nemico”
20 Nov
Questa voce è stata scritta da fpetrassi e pubblicata il 20 novembre 2015 su 05:00. È archiviata in Campagna Italo Austriaca, diari con tag 1915, Bersaglieri, Campomolon, First World War, fronteitaloaustriaco, grande guerra, Papini Patrizio, Prima Guerra Mondiale.
Aggiungi il permalink ai segnalibri.
Segui tutti i commenti qui con il feed RSS di questo articolo.