Ci leviamo dal duro riposo e sporgiamo la testa fuori dalla tenda quando ci vediamo tutto bianco d’intorno e la neve che continua a cadere. Già sono circa 30 centimetri caduti durante la notte. Lo spettacolo è bellissimo; gli abeti che verdeggiano in ogni tempo sono ora bianchi; solo sostandovi sotto si vede la verdura. Dalla parte aperta al vento .. la neve sono gli alberi ricolmi di rami incominciano a gettare la neve perché non reggono il peso ormai divenuto non poco. Il tronco degli alberi con essi tutto è diventato bianco, quando a mezzogiorno il vento ha cambiato e quindi la neve è venuta dalla parte opposta ricoprendo i punti sprovvisti prima coperti dal vento e ammantando il terreno che alle ore 2 è salita fino a 50 centimetri. Noi siamo allegri poiché speriamo che questa neve ci faciliti l’ormai sospirato riposo.
Le tende sentono il peso della neve e noi al di dentro meniamo sui teli così questa cade a terra, ma ogni poco siamo costretti a uscire a turno, armarsi di badile e levarla dalle basi della tenda ed aprirci i passaggi ricercando le stradelle per comunicare con le altre tende e con i comandi del Reggimento e del battaglione. Alle ore 4 cessa di nevicare, ma un leggero venticello muove lentamente i rami degli alberi i quali scaricano sopra di noi il loro peso e perciò sembra che continui a nevicare. Noi ci portiamo dove non ci sono gli alberi e ci divertiamo a tirarci palle di neve e ad erigere monumenti di questa. La sera vado alla vicina Sezione di sanità a prendere e ad accompagnare fino al nostro accampamento il Cappellano Tenente Don Tagliaferro ed il Caporale cappellano Don Scapin per prendere accordi con Don Alessandro De Rossi circa le esequie per i defunti della giornata di domani. Giungiamo alla tenda di Don Alessandro dove troviamo alcuni bersaglieri pronti per fare la S. Confessione onde fare la S. Comunione domani. Don Alessandro, Don Scapin e Don Tagliaferro parlano prendono gli accordi e presto si mettono a confessare i bersaglieri fino alle ore 9.