All’alba sono desto, esco dalla tenda del cappellano che mi ha ospitato e subito mi appresto a raccogliere notizie del fatto avvenuto nella notte. Ben presto si vede la triste e dolorosa sorte di alcuni che restano feriti e non sono pochi, interrogati dicono di non essere riusciti all’occupazione del famoso Trincerone perché troppo difeso, e dicono anche che l’azione continua e difatti continuamente sentiamo il cannone tuonare in quel triste luogo. Alle ore 9 ricevo una lettera di P. Guadagnoli da Racconigi, una cartolina del Sig. A. Brandoni e una di G. Gentile. Tutto il giorno passano feriti e si ode la violenza del fuoco nel combattimento che continua sempre a nostro svantaggio, nella notte si ode un fuoco micidiale.
