All’alba cessa per poche ore l’imperversare del tempo e da ogni parte si elevano colonne di fumo dei fuochi che i nostri soldati e noi accendiamo per poterci asciugare. Alle ore 8 di nuovo incomincia la tormentosa pioggia fino alle ore 10 ora in cui sulle colonne del nostro fumo il nemico spara pochi proiettili. Alle ore 10 viene chiamato dalla nostra squadra il bersagliere Ranaldi Vincenzo di Roma il quale va ai Laghi quale sellaio. Alle ore 11 scrivo una cartolina di saluti a Mamma. Alle ore 12 il tempo cessa la sua violenza e appare nell’incertezza del tempo, qualche raggio di sole, sufficiente appena per asciugarci. Durante la calma del tempo fino alla sera si odono alcune scariche di fucileria nelle nostre vicinanze. Alle ore 6 smontiamo dagli avamposti e andiamo di riserva a questi per circa 100 metri indietro dove possiamo però attendarci.
26 settembre 1915 “Alle ore 6 smontiamo dagli avamposti”
26 Set
Questa voce è stata scritta da fabpetra66 e pubblicata il 26 settembre 2015 su 01:00. È archiviata in Campagna Italo Austriaca, diari con tag 1915, Alpi trentine, Alpi venete, Bersaglieri, fronteitaloaustriaco, grande guerra, Laghi, mamma, Nonno, Prima Guerra Mondiale, Ranaldi Vincenzo.
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