Alle ore 5 le artiglierie continuano ancora la loro azione, mentre un aeroplano nemico vola sopra di noi ed indisturbato presto ritorna al suo posto. Alle ore 9 viene al nostro piccolo posto il capitano per sistemarci le vedette ed assegna il compito alla piccola guardia. Dove siamo annidati in questo periodo di avamposti, sono caverne scavate sotto le rocce per coprirci dall’insidioso tiro delle artiglierie nemiche, e sempre nascosti, silenziosi, per non essere né visti, né intesi dal vicino nemico e stare attenti e pronti a sorprese che questi a sua volta potrebbe praticare. Riceviamo alle ore 10 una visita del nostro Maggiore Martinengo il quale segue ispezionando la lunga linea degli avamposti tenuti dalla nostra Compagnia, ossia dalla Costa D’Agra fino alla punta del Maronia e sotto il trinceramento del Plaut. La giornata è splendida, ma siamo disturbati da una piccola pattuglia a sinistra che con poche fucilate viene scacciata. Il resto del giorno con qualche colpo d’artiglieria pesante che dal forte nostro Corvino, parte il treno del cielo, che va a fermarsi e scoppia sul forte nemico di Doss del Sommo.
23 settembre 1915 “sempre nascosti, silenziosi, per non essere né visti, né intesi dal vicino nemico”
23 Set
Questa voce è stata scritta da fabpetra66 e pubblicata il 23 settembre 2015 su 01:00. È archiviata in Campagna Italo Austriaca, diari con tag 1915, 2° Reggimento, 5° Compagnia, Alpi trentine, Alpi venete, Bersaglieri, Costa D'Agra, Dosso del Sommo, fronteitaloaustriaco, grande guerra, Maggiore martinengo, Monte Maronia, Plaut, Prima Guerra Mondiale.
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