Alle ore 3 andiamo nuovamente a posto per iniziare l’avanzata (1), mentre le nostre artiglierie aprono il fuoco, io scrivo una cartolina a Mamma ed una a Monsg. Franceschini.
(1) in rango e ci vengono distribuite bombe a mano, pinze tagliafili, attrezzi , poi andiamo al posto di concentrazione per fare l’avanzata. Giunto al posto dentro la Costa D’Agra sentiamo il fuoco della nostra artiglieria e di quella avversaria, gli areoplani volano esplorando il terreno e noi nell’attesa sotto il fuoco dell’artiglierie nemica, sappiamo che la nostra avanzata non sarà iniziata se il Battaglione 2° bis non ha occupato il trincerone di Bocca di Val D’Orsana dal quale noi avanzando saressimo presi al fianco destro e quindi distrutti.
Alle ore 3 viene l’ordine di avanzare, perché ci ingannano, facendoci credere che la Bocca di Val D’Orsana ossia il trincerone è già stato occupato. E avanti. Appena la mia 5° compagnia iniziamo l’avanzata, addosso a noi si scaraventa un fuoco micidiale di artiglieria e di mitragliatrici, da ogni parte e sotto questo fuoco avanziamo per alcune centinaia di metri ma quando ci sentiamo presi al fianco destro, avvertiamo l’inganno e possiamo con sommo dispiacere constatare che il Trincerone non è stato occupato, e quindi siamo costretti […] la nostra avanzata per non sacrificarci inutilmente sotto il fuoco nemico. Sotto la roccia senza mantellina e senza coperta con acqua e freddo sostiamo fino al giorno seguente. Durante la notte di sosta siamo attaccati da tutti i lati dal nemico il quale viene respinto.